Il futuro della mobilità dipende dalle numerose trasformazioni tecnologiche che stanno rivoluzionando il modo di concepire la guida. Le nuove tecnologie di comunicazione V2X e il 5G daranno vita a veicoli interconnessi capaci di interagire tra loro e con l’ambiente esterno come fossero piattaforme digitali. S’intendono auto che potranno scambiare dati e informazioni con altre vetture, con le infrastrutture circostanti e con gli utenti della strada per un’esperienza di guida totalmente migliorata e sicura. Auto connesse, autonome e social: la grande sfida del comparto automotive.

I veicoli del futuro per essere totalmente autonomi dal punto di vista della guida, dovranno essere sempre più interconnessi e social in base alla quantità e qualità delle informazioni che saranno in grado di scambiare.

I dati del report di Reasearch and Markets mostrano le tendenze: Nel 2026 il mercato delle connected car raggiungerà il valore di 60 miliardi, il doppio rispetto al 2021. L’aumento della domanda di servizi di connettività ha contribuito alla crescita del bisogno di tecnologie disponibili.

Bisogna sviluppare sistemi di comunicazione che possano agevolare l’intero apparato dei trasporti. La sicurezza e la qualità del viaggio dipenderanno sempre di più dalle informazioni trasmesse in merito al traffico, condizioni meteo, velocità delle auto che viaggiano nelle vicinanze e dalla rapidità con la quale riescono ad essere condivise.

Nelle auto moderne stanno avanzando tecnologie di connessione del veicolo verso l’esterno. Il sistema di comunicazione V2X (Vehicle to Everything), che comprende V2V (vehicle to vehicle) e V2I (Vehicle to Infrastructure), permette l’interconnessione tra le vetture, le infrastrutture e le persone.

La varietà di informazioni reperibili con la possibilità di condividerle online e offline, contribuiscono a migliorare sicurezza, comodità ed efficienza degli spostamenti.Per esempio, può essere utile sapere quando la vettura davanti a noi inizia a frenare, per poter accorciare i tempi di reazione. Oppure ricevere informazioni sui parcheggi disponibili in una certa zona.

Attraverso sistemi di monitoraggio, è possibile mantenere sempre sotto controllo il veicolo, aiutando a prevenire guasti dovuti alla rottura o al malfunzionamento di alcune parti ma soprattutto riducendo il rischio di incidenti stradali.

Lo sviluppo del V2X deve anche riuscire a garantire totalmente la sicurezza dei dati e della privacy. Quindi tutte le informazioni che circoleranno dovranno essere protette secondo i più alti standard di cybersecurity. In un contesto di guida simile, è di fondamentale importanza che non vengano inviate informazioni fake che potrebbero confondere e mettere a repentaglio la sicurezza di guidatori e passeggeri.

La prospettiva delle connected car:

Strategies& (PWC) in collaborazione con Statista, stima che nel 2035, il 90% delle auto che circoleranno negli Stati Uniti e in Europa saranno interconnesse.

Solo nel 2021 si contava la presenza di quasi 237 milioni di veicoli connessi circolanti tra Stati Uniti, Europa, Cina e in piccola parte anche in Giappone.

Secondo lo studio, le auto connesse circolanti nel 2025, toccheranno i 403 milioni e saranno maggiormente sparse in USA, Europa e Cina, fino ad arrivare al 2035 quando saranno circa 863,17 milioni le vetture connesse in tutto il mondo con la maggior percentuale in USA e quella minore in Giappone.

Audi ha appena avviato in Cina i primi test al mondo per la guida autonoma su strade pubbliche munite di infrastruttura V2X. La vera connected car inizia a prendere forma.

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