Possedere un’auto elettrica implica solitamente prediligere come base di ricarica anche la propria abitazione. Quali sono le opzioni più convenienti? Quanta potenza occorre? Con la guida per ricaricare l’auto elettrica da casa illustreremo tutte le migliori soluzioni esistenti.

Per ricaricare comodamente da casa è possibile installare una wallbox, (stazione di alimentazione a parete), che tramite un cavo appropriato riceve corrente elettrica dal contatore domestico e la trasmette al serbatoio della batteria.

Ci sono poi i sistemi di ricarica che permettono di collegare la propria auto alle classiche prese di corrente domestiche entro i limiti di potenza del proprio contatore. Nel caso in cui l’energia necessaria superasse i limiti massimi, è possibile richiedere un aumento di potenza. Non è quindi obbligatorio e nemmeno vantaggioso aggiungerne uno nuovo, anche in virtù della riforma della tariffa domestica che ha ridotto gli oneri previsti per aumentare di potenza il contatore rendendo più semplice e conveniente l’operazione.

Infine è possibile agganciarsi a un’utenza definita per altri usi nel caso il posto auto si trovi distante dalla propria abitazione e quindi non collegabile al proprio impianto elettrico domestico ma a un contatore di terzi (Es. box auto in autorimessa).

Come e quando incrementare la potenza del proprio contatore? Quale livello scegliere? Quanto costa? Come condiziona tempi e modalità di ricarica?

La potenza del contatore deve permettere di ricaricare un quantitativo idoneo di km di autonomia. La classica potenza disponibile in ambito domestico è di 3kW: indicativamente permette di caricare 16 km all’ora e completare un ciclo di ricarica in circa 10 ore.

Quindi, per chi percorre meno di 150 km al giorno e ha un posto auto con corrente proveniente dal contatore di casa e non vuole incrementarne la potenza, può sfruttare le ore notturne per eseguire la ricarica completa della propria auto. Con 3kW è opportuno evitare l’uso simultaneo di più elettrodomestici per evitare che salti la corrente.

Per aumentare la potenza del contatore è necessario sbrigare alcune pratiche burocratiche, che solitamente gestiscono facilmente tutti i fornitori. La spesa aggiuntiva annuale è intorno a 80€ e varia a seconda del fornitore e del grado di potenza.

Per la wallbox, non servono permessi speciali. Il Gestore di Rete deve essere informato solo qualora si voglia installare su suolo pubblico. In caso di installazione in condominio nelle proprie aree private il condomino deve notificare all’amministratore l’avvenuta installazione.

I vantaggi:

È più sicura rispetto ad una classica presa domestica poiché resistente al flusso potente e costante di energia elettrica.

È più rapida ed efficiente perché consente di pianificare la ricarica della propria auto nelle ore desiderate anche attraverso lo smartphone, con risparmio in bolletta.

È prevista una detrazione fiscale del 50% del costo di acquisto, per un massimo di 1500 euro detraibili su una spesa massima di 3000 euro per chi implementa stazioni di ricarica private sopra i 3kW di potenza. Il procedimento d’installazione della wallbox richiede tra i 15 e 30 giorni.

Per scegliere il modello giusto è necessario tenere conto della potenza del proprio contatore, poiché la wallbox non può assorbire più kW di quanti ne disponga il contatore.

Quanto consuma ricaricare l’auto elettrica? Dipende dai km percorsi ogni anno, da quanto frequentemente bisogna ricaricare l’auto e naturalmente dalla tipologia di veicolo che si utilizza.

Quanto tempo ci vuole per caricare un’auto elettrica a casa? I tempi per ricaricare l’auto elettrica cambiano a seconda della capienza della batteria del veicolo e a seconda della potenza del contatore dal quale proviene l’elettricità.

Quanto costa ricaricare l’auto privatamente da casa o dalla wallbox? I costi dipendono dai consumi dell’auto e dal contratto di fornitura di energia elettrica da cui dipende il costo della corrente. Il prezzo della corrente elettrica è uguale al costo dell’energia sul mercato sommato alle tariffe regolate (servizi di rete, spese di sistema, tasse) che dipendono dalla tipologia di utenza elettrica (domestico, altri usi, potenza disponibile).

Per ricaricare l’auto elettrica si può anche sfruttare il proprio impianto fotovoltaico, cercando di approfittare dei momenti di maggior produttività dell’impianto per cogliere al massimo tutti i benefici che ne derivano. Alcune stazioni di ricarica riescono anche a regolare la potenza di ricarica o a massimizzare l’autoconsumo di un impianto fotovoltaico.

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